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ebbe presentato il Poe al signor Kennedy, questi rimase come trasecolato nel vedersi d’innanzi un giovinotto tutto pallido e spunto, col vestito abbottonato sino al mento, per non dar a vedere ch’era senza camicia, tutto lacero e malcalzo, tale insomma ch’avrebbe benissimo potuto passare pel ritratto della miseria o della disperazione. Pure, da’ suoi occhi brillava una intelligenza penetrante e viva che, unita a non comune beltà di volto, mostravasi presaga delle felici doti d’una speciale natura. La sua parola suonava mite e soave, i modi dolci e gentili, tanto che il Kennedy ne fu sedotto e se gli prese d’affetto. E quando l’editore, inviatolo al bagno, l’ebbe presso un sarto intieramente provveduto d’abiti e della biancheria occorrente, il giovinetto scrittore apparve uomo rifatto e tutto inclino a percorrere la retta via.

Il sul volgere del 1834, pe’ buoni uffizi del Kennedy otteneva il Poe d’essere ammesso scrittore al Southern Literary Messenger, dato fuori di recente a Richmond da Tommaso White; e siccome i letterari talenti del White valevano poco, il raccomandato del Kennedy, che allor correva i ventidue anni, conobbe d’avere ei solo sopra le spalle il grave peso d’una Rivista, della quale fissar doveva e rendere prosperi i destini.

Stanziatosi a Baltimora sino al settembre del-