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bellezza, ne fu preso irresistibilmente; e, abbandonati i suoi studi legali, fuggì con essa, la rendette sua moglie e, quasi a fermare in più soda maniera il proprio al di lei destino, si diede pure all’arte comica.

Era ragguardevole in Baltimora la famiglia Poe. In fatti, nella gloriosa guerra dell’indipendenza americana il di lui avo aveva fatto servizio in qualità di quarter-master-general, riportandone la stima e l’amicizia dello stesso Lafayette; il quale nel visitare più tardi gli Stati Uniti, alla cui redenzione aveva tanto efficacemente cooperato, volle vedere la vedova del generale e mostrarle la gratitudine serbata ai servigi del defunto marito.

Per sei o sette anni Davide Poe trasse sua vita sui principali teatri dell’Unione; ma la fortuna non poteva arrider molto ai talenti di una ordinaria mediocrità; e quando l’un dopo l’altro, a brevissimo tempo, i due coniugi vennero a morte, i figli loro trovaronsi senza tetto e senza pane, e, com’era naturale e forse peggio, senza un avviamento al mondo.

Gli orfani sventurati nomavansi Enrico, Edgardo e Rosalia.

Edgardo era nato a Baltimora nel 1813, come ei stesso sostiene contro il Griswold, che ne fissò a due anni prima la data. Ma il giovinetto trovava tosto un protettore amorevole nel