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ne abbiamo ben donde; avvertiamo tuttavia che, appropriandoci il più che ci fu possibile le fantasie del poeta; insinuandoci secondo il debil nostro gusto e tendenze nelle regioni dell’animo suo, ci siam renduti scrupolo d’incarnarle, diremmo, nel pensiero italiano e di colorirle con forme e modi che riuscendo più aggradevoli al gusto nostro, traducessero nondimeno con efficacia maggiore e con ispirito di maggiore evidenza i concetti del grande americano.

Ci saremmo per avventura riusciti?

Non osiamo sperare tanto, e molto facciamo a fidanza con la cortesia del pubblico.

Intanto noi crediamo aver fatto opera buona, per intento, s’intende, con l’esposizione di questo saggio, avvegnacchè ci parve degno far conoscere ogni nuovo aspetto del pensiero letterario universale, — ogni fase, ogni rappresentazione di ogni raggio d’una delle più fulgide nostre facoltà — l’immaginazione.

Altri invero l’avrebbe potuto fare con maggior dirittura di criterj, acume di critica, valor di senno; noi invece ci siamo solo armati delle nostre buone intenzioni, e...

Ma bando alle parole vane: affrettiamoci solo a compiere al cortese lettore le notizie biografiche sul Poe.


Davide Poe avendo veduto un giorno Elisabetta Arnold, attrice inglese, celebre per la sua