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e che la sua forza s’accresce per la forza della tempesta, riesce pericoloso avvicinarsegli anco ad un miglio norvego di distanza. Tartane, brigantini, navi, barche d’ogni sorta galleggianti sonovisi vedute attratte per non aver usato le precauzioni debite, in prossimità del raggio di quell’azione trapotente. Accade pure di spesso che qualche balena inaccortamente accostandosi alla corrente, avvinta tosto dalla violenza, vada stranissimamente scempiata: e allora è impossibile il descrivere i muggiti assordanti, gli urli feroci de’ suoi vani ed estremi sforzi.
«Una volta, un orso, in quella che passava a nuoto lo stretto tra Leofoden e Mosckoe, fu sorpeso dalla corrente e tratto al fondo, e tanto orribilmente acuti furono i suoi urli e fremiti, che udivansi persino dalle lontane rive. Tronchi immani di pini e abeti, avvolti ed inghiottiti dalla corrente, riappariscon qua e là rotti e sminuzzati, quasi cespiti, virgulti o fili d’erba sospintivi. Lo che chiaramente significa che il fondo è tutto armato di acute punte contro cui percuotonsi e ripercuotonsi, infrangonsi e sminuzzansi que’ corpi: e questa corrente è regolata dal flusso e riflusso del mare, che costantemente avviene di sei in sei ore. Nel 1645, la domenica di Sessagesima, di primissimo mattino, precipitossi con tal impeto e fracasso, che se ne smossero e staccarono persino pietre dalle abitazioni della costa.»
Quanto poi alla profondità delle acque, io non comprendo invero in qual modo se ne abbia potuto far giusto calcolo nelle vicinanze immediate del vortice. Le quaranta braccia dovrebbero solamente riferirsi alle parti del canale che sono pros-