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Ma torniamo al Poe.


Carlo Baudelaire, che tradusse in Francia i Racconti straordinarj, discorse della vita e delle opere di sì fantastico scrittore con critica saggia ed erudita, quasi addimostrando più che il freddo interesse dello studio e dell’arte, un amore profondo, amichevole e fraterno nel rivendicare la fama del Poe dai giudizj dell’americano Griswold, notissimo scrittore, il quale parvegli mettere a nudo i difetti dell’infelice suo compatriota ed amico con colorito men degno d’un’imparziale censura storica, che di un’invida e partigiana natura di privati sentimenti.

Non si spetta qui a noi il giudicare sulle ragioni del biografo americano e del francese, alieni così da ogni controversia come da un minuto e fisicoso esame al proposito: ma se ei pare aversi a rispettar in ogni sentenza privata e pubblica la verità, non è men vero però che le si debba far correre di conserva una cotale discrezione o fratellevole carità. Chè, nel dire il vero, questo havvi sempre di pregievole e imprescindibile — il decoro, qualità la quale senza offendere i fatti sa rispettare le persone, la cui assenza potendo parere inurbanità o invidia coi vivi, non di raro si qualifica irriverenza e sacrilegio con i defunti.

Il perchè ci riduce a prodigare la nostra de-