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l’esistenza di certi principii, poichè questo fenomeno — se tale dirsi voglia — appartiene esclusivamente all’essenza della natura umana.

L’idealità è il mondo del poeta, e l’idealità gli rappresenta in fantasmi, coloriti mirificamente dalla fantasia e vivificati dagli affetti, l’anelito finale di quella bellezza e di quella felicità ch’ei va sognando. Per lui la contemplazione della vita si fissa sui modi, sulle forme e sul fine intimo della perfezione; e tanto più il suo spirito si accende e si esalta nel campo infinito di quelle ispirazioni, quanto più forte ed anormale è la reazione che prova ritornando alla coscienza della realità che lo stringe. Ei considera ciò che dovrebb’essere, e si ribella a ciò che veramente è; in una parola, è coscienza ed istinto di tutto quanto lo circonda e lo comprende.

Per lo quale rispetto il poeta è reazione, reazione potente dello spirito sulla materia, è il rovescio della medaglia umana nell’età che discorre. Le cause che traggon le masse alla materiale speculazione, al cómpito positivo, all’utilitarismo, son quelle medesime che spingon lui nella via opposta dell’ideale, che lo disgiungono, lo separano, t’elevano in un’ammosfera strania, di antitesi, opportuna o inopportuna a’ suoi tempi. Nè credansi questi fatti di natura proprio singola, particolare; no: e’ si moltiplicano e dilatano con mirabile facilità, quasi con