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E — qual rapida e lugubre fiumana
               Traverso l’ampia porta,
               Dove ogni speme è morta, —
     Mira scalmarsi una plebaglia insana.
               Non più l’antico riso
               S’alterna a bel sorriso:
               Ma si ode eternamente.
               Ghignare oscenamente.


Mi ricordo benissimo che le ispirazioni derivate da questa ballata ci spinsero in una corrente d’idee, in cui manifestossi un’opinione d’Usher che io cito, non tanto a ragione della sua novità, — poichè altri1 ha pur pensato su lo stesso tono — quanto a causa dell’ostinatezza con cui egli la sosteneva. La quale opinione altro non era, nella sua forma generale, che la credenza nella sensitività di tutti gli esseri vegetali. Se non che, in quella sregolata sua fantasia, tale idea aveva assunto un carattere più ancora audace e — in certe condizioni — essa estendevasi eziandio sul regno inorganico. Io non trovo parole bastevoli ad esprimere tutta l’estensione, tutta la solennità,

  1. Watson Percival, Spallanzani e in ispecial modo, il vescovo di Landoff. — Vedi il Chemical Essays — vol. V.

    E. A. P.

    Sono opinioni che oggidì han preso maggior diffusione e colorito, di cui non fia vano più minutamente cercare le idee e i principj de’ loro fautori.

    B. E. M.