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mondo potè sembrare un’anomalia e un controsenso; e la stessa sua vita errante e travagliata varrebbe ad offrire giuste e curiose osservazioni a chi si piacesse di perscrutare le recondite cause di un troppo apparente disordine.

In Germania puossi trovare chi più spiccatamente lo somigli in Ernesto Teodoro Guglielmo Hoffmann; e la vita stessa di questi due scrittori fantastici offre tali punti di contatto, che quasi quadrerebbe il rilevarli, pur indipendentemente dal loro merito artistico. Le loro abitudini morali, le sregolatezze, i contrasti dell’uno e dell’altro stabiliscono rapporti curiosi e degni delle più sottili induzioni. E nondimeno nell’appresentare all’occhio le mende d’uomini forniti delle più nobili e mirabili facoltà dello ingegno, havvi sempre qualche cosa che impone e addolora nello stesso tempo; vi è un non so che di pietoso o meglio di amorevole che ci spinge all’obblio, facendoci quasi persuasi che là dove gli entusiasmi della mente si mostrano più fervidi e pieni, ivi sia maggior debito d’indulgenza, una più forte ragione a miti consigli. Forse qui taluno potrebbe levarsi oppositore a cotal modo di vedere; ma non abbiamo noi inteso a sentenze, non mirato a pronunziare apoftegmi. Crediamo tuttavia che tale sentimento individuale possa avere il suo lato di buono; ed anzi egli è di tale natura che onestamente teniamo debba averlo.