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— Mai nessuna.
— E non rinchiudevate mai i vostri ammalati?
— Molto raramente. Di tanto in tanto, la malattia di qualche individuo si aggravava fino ad una crisi o degenerava improvvisamente in furore, e allora mettevamo l’ammalato in una cella segreta per evitare che il disordine del suo spirito si comunicasse agli altri, e lo tenevamo così fino a quando potevamo rimandarlo presso i suoi parenti o i suoi amici, perchè i casi di pazzia furiosa non ci riguardano. Per solito, quegli ammalati venivano trasferiti nei manicomî pubblici.
— Ed ora, avete rinunciato a quel sistema e credete che ciò sia stato opportuno?
— Assolutamente, sì. Il sistema presentava degli inconvenienti ed anche dei pericoli. Ormai, ne sia lodato Iddio! esso non è più applicato, in Francia, in alcuna casa di salute.
— Tutto ciò che mi dite — osservai — mi sorprende molto. Infatti consideravo come cosa certissima che attualmente, in tutta la Francia, non fosse in vigore alcun altro metodo di cura della pazzia!
— Siete ancora giovane, amico mio! — replicò il mio ospite. — Ma verrà un tempo in cui imparerete a giudicare personalmente di ciò che avviene nel mondo, senza fidarvi delle chiacchiere altrui. Non dovete credere a nulla di ciò che sentite dire, nè a più della metà di ciò che vedete. Ora, relativamente alle nostre case di sa-