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nella parte inferiore. I camini sono larghi ed alti, e non sono ornati soltanto di orologi e di cavoli scolpiti. C’è anche, sulla sporgenza che li corona, un orologio vero, che fa uno straordinario tic-tac, e a destra e a sinistra del quale si vedono due vasi da fiori contenenti ciascuno un bel cavolo. Fra ogni cavolo e l’orologio, c’è anche un fantoccetto cinese, dalla pancia grossa con un gran buco, attraverso il quale si vede il quadrante d’un orologio da tasca.
I focolari sono ampî e profondi, con alari grossissimi e molto lavorati. C’è di continuo un gran fuoco, sul quale è sospesa un’enorme pentola piena di zuppa di cavoli e di carne di maiale, e sorvegliata incessantemente dalla massaia. Costei è una grassa e vecchia signora, dagli occhi celesti e dalla faccia rossa, che ha una cuffia immensa, simile a un pan di zucchero e adorna di nastri purpurei e gialli. La sua veste è di lana arancione molto ampia di dietro e molto corta, a dire il vero, poichè non scende neppure a coprire interamente il polpaccio. Le gambe sono un po’ tozze, come le caviglie, ma coperte da un bel paio di calze verdi. Le scarpe, di cuoio color di rosa hanno bei nastri gialli annodati in modo da formare come due piccoli cavoli.
Ogni massaia tiene nella mano sinistra un orologetto; con la destra, agita un gran mestolo per la zuppa. Accanto a lei, c’è un gran gatto, alla cui coda è legato un orologio-giocattolo, di