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Con l’aiuto simultaneo delle medaglie, dei manoscritti e delle iscrizioni, mi credo autorizzato ad affermare positivamente che la borgata di Vondervotteimittiss fu sempre, fin dalla sua origine, nella stessa condizione in cui la si vede ancora oggi. Ma, quanto alla data dell’origine di cui sopra, deploro di non poterne parlare se non con quella esattezza indefinita della quale i matematici devono, per forza, accontentarsi talvolta, in certe formole algebriche.
Relativamente all’etimologia del nome Vondervotteimittiss, confesso, non senza dolore, di essere ugualmente male informato. Fra una grande quantità di opinioni su questo punto delicato — alcune molto sottili, alcune molto erudite, alcune abbastanza contradittorie — non ne trovo nessuna che possa essere considerata come soddisfacente. Forse l’idea di Grogswigg — che quasi coincide con quella di Krontapleuttey — deve essere, ma prudentemente, preferita. Essa è concepita così: Vondervotteimittiss. — Vonder, lege Donder; — Votteimittiss, quasi und Bleitziz; — Bleitziz, obsoletum pro Blitzen. Questa etimologia, a dire il vero, è abbastanza confermata da certe tracce di fluido elettrico, ancora visibili nella parte più alta della torre della casa comunale. Tuttavia non oso compromettermi in una tesi di tanta importanza, e pregherò il lettore curioso d’informazioni, di ricorrere alle Ora-