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— Tradimento! — disse l’omiciattolo gottoso.

— Tradimento! — guaì l’arciduchessa Ana-Peste.

― Tradimento! — borbottò il gentiluomo dalle mascelle fasciate.

— Tradimento! — grugnì l’uomo dal feretro.

— Tradimento! Tradimento! — sbraitò Sua Maestà la donna dalla boccaccia enorme.

E, afferrato per la parte posteriore dei calzoni il povero Tarpaulin, che cominciava proprio allora a riempire di liquore, per sè, uno dei cranii che erano sulla tavola, lo sollevò lestamente in aria e lo fece cadere, senza riguardi, nella grande botte scoperchiata piena della birra ch’egli preferiva. Sballottato qua e là per alcuni secondi, come una mela in un vaso di toddy, egli scomparve infine in un vortice di schiuma che i suoi sforzi avevano naturalmente sollevato in quel liquido già molto schiumoso per natura.

Ma il marinaio gigantesco non vide con rassegnazione lo scorno del suo compagno. Dopo aver precipitato il re Peste nella cantina aperta, il valoroso Legs chiuse violentemente la botola su di lui, pronunciando una bestemmia, e corse verso il centro della sala. Ivi, strappato giù lo scheletro sospeso sopra la tavola, lo tirò a sè con tanta energia e tanta buona volontà, che riuscì, mentre gli ultimi bagliori si estinguevano nella sala, a spaccar la testa all’omiciattolo gottoso.