Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
a sinistra mediante la lingua, dava alla sua fisonomia una espressione un tantino equivoca.
Dall’altra parte, a sinistra della dama idropica, era seduto un vecchio omiciattolo gonfio, asmatico e gottoso. Le guance gli si posavano sulle spalle come due enormi otri di vino d’Oporto. Con le braccia conserte e con una gamba tutta fasciata, che teneva stesa sulla tavola, egli sembrava ritenersi degno di una certa considerazione. Traeva evidentemente orgoglio da ciascun pollice del suo involucro personale, ma provava un piacere più speciale ad attirare gli sguardi sul suo soprabito sgargiante. Veramente, quel soprabito aveva dovuto costargli molto, ed era tale da adattarglisi perfettamente. Era fatto di uno di quei drappeggi di seta, curiosamente ricamati, pendenti intorno ai sontuosi stemmi che vengono messi, in Inghilterra e altrove, in un punto ben visibile, sulle case delle grandi famiglie assenti.
Accanto a lui, alla destra del presidente, c’era un signore con grandi calze bianche e con mutande di cotone. Tutto il suo corpo era scosso in modo ridicolo da un tic nervoso che Tarpaulin chiamava le angosce dell’ubbriachezza. Le sue mascelle, rase da poco, erano strettamente chiuse in una fasciatura di mussola, e poichè le sue braccia erano ugualmente fasciate fino ai polsi, egli non poteva servirsi liberamente i liquori che erano sulla tavola. Doveva trattarsi d’una pre-