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— Signore — gli gridai nell’orecchio — prima di pranzo, mi parlavate del pericolo che presentava l’antico sistema della dolcezza. Qual’è questo pericolo?

— Sì — rispose — il pericolo era talvolta gravissimo. Non è possibile formarsi un concetto esatto dei capricci dei pazzi; e, secondo la mia opinione, come secondo quella del dottor Catrame e del professor Piuma, non è mai prudente lasciarli passeggiare soli e senza sorveglianza. Un pazzo può essere raddolcito, come si suol dire, per qualche tempo, ma in realtà è sempre capace di turbolenza. Inoltre, la sua astuzia è veramente straordinaria. Se ha un progetto, sa tenerlo nascosto con meravigliosa ipocrisia, e l’abilità con cui sa fingere di essere normale offre allo studio del filosofo uno dei più singolari problemi di psicologia. Quando un pazzo sembra assolutamente ragionevole, bisogna affrettarsi a mettergli la camicia di forza, credete a me.

— Ma il pericolo, signore, il pericolo di cui parlavate? Secondo la vostra esperienza, da quando assumeste la direzione di questa casa, avete forse avuto qualche ragione materiale, positiva, per considerare la libertà come pericolosa, in un caso di pazzia?

— In questa casa?... Secondo la mia esperienza?... Certo, non posso rispondervi che sì! Per esempio, non molto tempo fa, una singolare circostanza, si verificò, proprio qui. Il sistema