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mandare la lettera, riconoscendo la sua calligrafia, e sapendo come lei abbia sempre aliquanto fretta.

Vostro devotissimo

Stubbs.          


Dopo questo colpo, è superfluo il dire che consacrai alle divinità infernali domestico e padrone insieme. Ma l’irritarmi non m’era di utilità alcuna, e di nessuna consolazione il lamentarmi.

Mi restava però un’altra risorsa, cioè la mia innata audacia; che mi aveva tanto ben servito sin’allora, e alla quale risolsi di affidarmi pel raggiungimento dei miei fini. D’altra parte, dopo la corrispondeza scambiata, quale infrazione alle convenienze formali, sempre nei limiti permessi, poteva rischiare di parer indecorosa agli occhi di Madame Lalade? Dopo l’affare della lettera, avevo sorvegliato abitualmente la sua casa, e scoperto in tal modo che, sull’imbrunire, soleva passeggiare, seguita soltanto da un negro in livrea, in un viale pubblico dominato dalle sue finestre. Qui, tra i cespugli folti ed ombrosi, nel grigio crepuscolo d’una dolce sera di mezza estate, attesi il momento opportuno e l’avvicinai.

Per ingannare meglio il domestico di scorta,