Pagina:Poe - Perdita di fiato, traduzione di A.C. Rossi, Bottega di Poesia, Milano, 1922.djvu/69

pazza per l’eccesso della felicità, lo fui ben io in quel momento. Amavo. Era questo il mio primo amore — lo sentivo. Era un amore supremo, indescrivibile. Era «l’amore a colpo di folgore» ed allo stesso modo era stato apprezzato e ricambiato.

Ricambiato, dico. Come e perchè ne avrei dubitato un istante? Come interpretare altrimenti una simile condotta da parte di una donna tanto bella, tanto ricca, tanto evidentemente compita, d’una così raffinata educazione, di una posizione tanto eminente nel mondo, così interamente rispettabile sotto ogni rapporto quale certamente era Madame Lalande? Sì, essa mi amava, essa rispondeva al mio entusiastico amore con un entusiasmo altrettanto cieco, altrettanto deciso, altrettanto privo di calcoli, abbandonato e senza limiti che il mio!

Queste deliziose fantasticherie e riflessioni furono interrotte dalla caduta del sipario. Il pubblico si alzò; e subito sopravvenne l’abituale tumulto. Lasciai bruscamente Talbot, e cercai con ogni sforzo di aprirmi una strada onde avvicinarmi a Madame Lalande. Non vi riuscii, a motivo della folla, e rinunciando infine all’inseguimento, mi diressi verso casa, consolandomi di non aver potuto toccare nemmeno il lembo del suo abito, colla riflessione che l’indoma-