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pensiero ossessionante e tormentoso. Tormentoso perchè ossessionante. Difficilmente potevo liberarmene per un momento. Capita frequentemente di essere disturbati dal risuonare al nostro orecchio, o piuttosto alla nostra memoria, del ritornello di qualche volgare canzone, o di qualche insignificante brano di opera. Nè siamo meno tormentati se la canzone in se è buona, o l’aria d’opera piena di merito. È a questo modo, che, alla fine, mi sorprendevo perpetuamente a ruminare sulla mia sicurezza, e a ripetere, sotto voce, la frase: «sono salvo».

Un giorno, mentre girellavo per le strade, mi arrestai nell’atto di mormorare, a mezza voce, queste sillabe consuete. In un impulso di petulanza, le rimodellai a questo modo «Sono salvo, sono salvo! Sì, se non sarò abbastanza sciocco da confessare il mio delitto!»

Non appena pronunciate queste parole sentii un gelo stringermi il cuore. Avevo avuto già qualche esperienza di questi accessi di perversità, la cui natura mi sono alquanto affaticato a spiegare, e mi ricordavo perfettamente che in nessun caso avevo resistito con successo ai loro attacchi. Ed ora l’idea da me stesso casualmente formulata, che io potessi essere abbastanza sciocco da confessare il delitto del quale mi ero macchiato, sorgeva innanzi a me, come