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A questo procedere io ero condotto da quella abituale prudenza che fu sempre il mio tratto più caratteristico. Riflettei che molte difficoltà potevano ancora giacere sulla via della mia salvezza, e che soltanto con un estremo sforzo mi sarebbe dato di superarle. Molte persone, riflettei, inclinano a stimare dei beni in loro possesso, per quanto a loro perfettamente inutili, per quanto imbarazzanti o magari pericolosi, in ragione diretta dei vantaggi che altri potrebbe trarre dall’ottenerli, o essi stessi dall’abbandonarli.

Non poteva esser questo il caso pel sig. Fiatassai? Lasciandogli vedere la mia ansietà per quel fiato del quale egli aveva tanta voglia di sbarazzarsi, non mi esponevo forse alle esigenze della sua avarizia? Ci sono dei furfanti a questo mondo, mi ricordai con un sospiro, che non avrebbero nessun scrupolo a prendere dei vantaggi sleali persino col loro più prossimo vicino, e (questa osservazione è di Epitteto) appunto quando l’uomo è più ansioso di sbarazzarsi del fardello delle proprie calamità, egli è meno che mai desideroso di alleviare quelle altrui.

Fu dunque a delle considerazioni di questo genere, e tenendo ben salda la mia presa sul