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Goodfellow propose che si facesse l’autopsia dell’animale, per vedere se fosse possibile di trovare la palla. Proposta che venne senz’altro approvata e messa in atto. E, quasi a dimostrare senza possibilità di dubbio la colpevolezza dell’accusato, il Sig. Goodfellow dopo minuziose ricerche nella cavità toracica dell’animale, riuscì a scoprire ed estrarre un proiettile di dimensioni affatto straordinarie, che, alla prova risultò corrispondere esattamente al calibro della carabina del Sig. Pennifeather, mentre era di gran lunga troppo grosso per qualsiasi altra carabina della borgata e dei dintorni. Per rendere la cosa ancora più evidente, tuttavia, il proiettile aveva una specie di falla o di incisione ad angolo retto colla usuale linea di sutura; e si scoperse che questa incisione corrispondeva esattamente a una specie di cresta o di escrescenza accidentale in uno stampo che l’accusato stesso riconobbe per suo. A questa scoperta, il giudice istruttore non volle dar ascolto a nessun altra deposizione e rinviò il prigioniero a processo, rifiutando risolutamente di accordargli la libertà provvisoria, sebbene il Sig. Goodfellow protestasse con grande ardore contro tale severità, e offrisse di rendersi garante per qualsiasi somma. Questa generosità da parte del «vecchio Carletto»