Pagina:Poe - Perdita di fiato, traduzione di A.C. Rossi, Bottega di Poesia, Milano, 1922.djvu/159

via, dimentico con quale ingegnosa linea di ragionamento, il «vecchio Carletto» finalmente convinse l’assemblea che questo era il piano più sprovvisto di giudizio che si potesse mai seguire. A convincerli, ad ogni modo, egli ci riuscì: tutti, tranne il sig. Pennifeather, e alla fine si convenne che le ricerche fossero fatte, accurate e minuziose, dai borghigiani in massa, guidati dal «vecchio Carletto».

Quanto a questo, non ci poteva essere miglior guida che il «vecchio Carletto» che tutti sapevano avere un occhio di lince; ma sebbene egli li conducesse per ogni sorta di angoli e di buchi i più remoti e fuori mano, per delle strade che nessuno mai aveva sospettato potessero esistere nelle adiacenze, e sebbene si proseguisse nelle ricerche ininterrottamente, di giorno e di notte, per quasi una settimana, tuttavia, non si riuscì a scoprir traccia del Sig. Shuttleworthy. Quando dico nessuna traccia, non bisogna prendermi alla lettera. Poichè una traccia, in un certo senso, la si trovò certamente.

Si era potuto seguire il cammino percorso dal povero gentiluomo, grazie alle orme del suo cavallo, perfettamente riconoscibili, sino ad un punto circa a tre miglia all’est del borgo, sulla strada maestra che conduceva alla città. Qui la