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circa 15 miglia distante e di ritornare la notte veniente. Due ore dopo la sua partenza, tuttavia, il suo cavallo tornò senza di lui, e senza le bisacce che erano state fissate alla sua sella prima della partenza. L’animale era anche ferito, e coperto di fango. Queste circostanze naturalmente allarmarono al’estremo gli amici dello scomparso: e quando, alla Domenica mattina, si trovò che egli non era ancora ricomparso, tutto il comune si mosse in massa per andare alla ricerca del suo corpo.

Il primo e il più energico nel’organizzare le ricerche fu l’intimo amico del Sig. Shutteworthy, un certo sig. Carlo Goodfellow1 o, come tutti lo chiamavano, «Carletto Goodfellow» o «il vecchio Carletto Goodfellow». Ora, si tratti, di una meravigliosa coincidenza, o sia che questo stesso nome abbia realmente un’impercettibile effetto sul carattere, è cosa che non mi riuscì mai di scoprire; ma è un fatto indiscutibile che non vi fu mai alcuno chiamato Carlo che non fosse un’uomo aperto, virile, onesto, di buon naturale e di cuore franco, con una voce chiara e forte, da far piacere a sentirla, e degli occhi che vi guardano sempre diritti in viso, come a dire:» Io ho una coscienza netta, e non ho paura di nessuno, e sono assolutamente in-

  1. Goodfellero, buon uomo.