Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
«Lasciando questa terra, giungemmo presto in un altra dove le api e gli uccelli sono dei matematici tanto geniali e eruditi, da istruire continuamente nella scienza della geometria i sapienti dell’impero. Il re del luogo avendo offerto un premio per la soluzione di due problemi difficilissimi, essi vennero risolti immediatamente: l’uno dalle api, e l’altro dagli uccelli; ma serbando il re segreta la loro soluzione, fu soltanto dopo le più profonde ed affaticanti ricerche, e dopo che un’infinità di libroni furono scritti, per una lunga serie di anni, che i matematici giunsero infine alle identiche soluzioni che erano state trovate sin dal primo momento dalle api e dagli uccelli» 1.
«Per l’anima mia!» disse il re.
- ↑ «Le api, dal primo momento della loro esistenza, hanno sempre costrutto le loro celle con tali lati, in quel preciso numero, ed a quella esatta inclinazione, che venne poi dimostrato (in un problema che involge i più profondi principi matematici) essere proprio i lati, e il numero e l’inclinazione che permetto a quelle creature la
duto in questo caso, è quello della Tipula Pennicornis, un piccolo insetto il quale, entrando nel tubo della corolla in cerca di miele, scende sino al fondo, e vi si volta e rivolta sin quando è ricoperto di polline, ma, non essendo capace di aprirsi a forza la via del ritorno, a cagione dei peli volti in giù, che convergono tutti verso uno stesso punto come i fili di ferro di una trappola da topi, e sopportando poco pazientemente la sua prigionia, si precipita innanzi e indietro, tentando ogni angolo, sin quando a forza di traversare lo stigma lo copre di polline in modo sufficiente alla sua fecondazione e di conseguenza il fiore comincia ad afflosciarsi, e i peli a ricadere lungo i fianchi del tubo lasciando così un agevole passaggio all’insetto»
R. P. Keitli, Sistema di Fisiologia Botanica.