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delle udienze nel vostro palazzo, o il più sublime e munifico dei Califfi. Il suo corpo, diverso da quello dei pesci ordinari, ero solido come roccia, e completametne nero per tutta quella parte che galleggiava sopra l’acqua, ad eccezione di una stretta fascia rosso-sangue che lo cingeva completamente. Il ventre, che stava sott’acqua, e che potevamo appena intravvedere ogni tanto, a seconda che il mostro si alzava o scendeva colle ondate, era interamente coperto di scaglie metalliche, di un colore simile a quello della luna in tempo nebbioso. Il dorso era piatto e quasi bianco, e su di lui si drizzavano sei spine, lunghe circa la metà dell’intero corpo.

L’orribile creatura non aveva bocca apparentemente, ma, come per compensare questa deficienza, era provvista di almeno un’ottantina di occhi, che uscivano dalle orbite come quelli del drago volante, ed erano disposti intorno al corpo in due file, l’una sopra l’altra, e parallele alla fascia rosso-sangue, che sembrava compisse la funzione di sopracciglia. Due o tre di questi terribili occhi erano molto più grossi degli altri e apparivano fatti di oro massiccio.

«Sebbene l’animale si fosse avvicinato, come ho detto, colla più grande rapidità, si moveva evidentemente per pura necromanzia, poichè non aveva nè pinne a modo di pesce, nè piedi