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EUREKA 97 loro vero centro generale — e ora con una forza elettrica mille volte maggiore, proporzionata solo alla loro grandezza materiale ed alla violenza spirituale del loro desiderio per la unità, i maestosi avanzi della tribù delle Stelle sfolgoreranno alfine in un comune amplesso. La inevitabile catastrofe è prossima. Ma questa catastrofe — che cosa è ? Noi abbiamo visto compirsi l'agglomerazione dei globi. D’ora innanzi non dovremo noi concepire questo globo materiale di globi come costituente e contenente 1’ Universo ? Una simile fantasia sarebbe completamente in lotta con ogni proposizione ed ogni considerazione di questo discorso. Ho già accennato a quell’assoluta reciprocità di adattamento che è l’idiosincrasia dell'Arte divina — il cesello divino. A questo punto delle nostre riflessioni noi abbiamo considerato 1' influenza elettrica come qualche cosa, per la cui forza di repulsione soltanto la Materia può resistere in quello stato di diffusione domandato per il compimento dei suoi disegni : — fino a questo punto, in una parola, noi abbiamo considerato l’influenza in questione come istituita per causa della Materia, per servire agli scopi materiali. Con una reciprocità perfettamente legittima, noi possiamo ora considerare la Materia creata solamente per amore di quest' influenza — solamente per servire agli scopi di quest-Etere spirituale. Per l’ajuto — per i mezzi — per l'azione della Materia e per forza della sua eterogeneità — questo Etere .si è cosi manifestato — lo Spirito si è individualizzato. E puramente nello sviluppo ai quest’ Etere, per mezzo dell’eterogeneità che quelle particolari masse di Materia divengono animate — sensitive — e proporzionate alla loro eterogeneità ; -- alcune raggiungendo un grado di sensitività che implica ciò che noi chiamiamo Pensiero e giungendo così all'altezza dell’ Intelligenza Cosciente. Da questo punto di vista noi possiamo percepire la Materia come un Mezzo — non come un Fine. I suoi propositi sono cosi stati compresi nella loro diffusione ; e ritornando all’ Unità questi propositi cessano. Questo globo dei globi assolutamente consolidato sarebbe senza scopo — quindi non potrebbe continuare ad esistere neppure per un momento. La Materia, creata per uno scopo, non può indubbiamente essere più a lungo Materia quando questo scopo è raggiunto. Tentiamo di capire questa sua aspirazione a scomparire e l’aspirazione di Dio a rimanere tutto in tutto. Che ogni opera della concezione divina debba coesistere e cospirare coi suoi particolari disegni, mi sembra veramente ovvio; ed io non dubito pui.'to che vedendo 1’ inutilità del finale globo dei globi, la maggioranza dei miei lettori sarà soddisfatta di queste mie parole; « dunque non può conti- 5