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EUREKA 91 centro sconosciuto, luminoso o non luminoso. E soltanto l’immenso desiderio dell'uomo di avere una Prima Causa fondamentale che spinge tanto il suo intelletto quanto la sua imaginazione ad adottare una simile ipotesi. » Il fenomeno di cui si è parlato — cioè quello di « diversi gruppi che si muovono in direzioni opposte » — è affatto inespicabile per mezzo dell'idea di Madler; ma deriva come necessaria conseguenza dall'idea che forma la base di questo Discorso. Mentre che la direziona puramente generate di ogni atomo — di ogni luna, pianeta, stella o gruppo — sarebbe, secondo la mia ipotesi, assolutamente rettilinea; mentre che la via generate tracciata da tutti i corpi sarebbe una linea retta che conduce al centro di tutto, è chiaro, ciò non ostante che questa rettilinea direzione generale sarebbe composta di ciò che noi possiamo detinire, senza grande esagerazione, una infinità di curve particolari — una infinità di deviazioni locali dalla direzione rettilinea — il risultato di continue differenze di posizioni relative fra le innumerevoli masse, come se ognuna procedesse nel suo proprio viaggio diretto verso la Fine. Io citavo appunto poco prima le seguenti parole di sir John Herschel applicate ai gruppi; — « Da un lato senza un movimento rotatorio ed una forza centrifuga e quasi impossibile non considerarli come in uno stato di progressivo avvicinamento. » 11 fatto è che esaminando la « nebulosa » con un telescopio molto potente, troveremo affatto impossibile, avendo già una volta concepito questa idea di « avvicinamento », di non riunire da tutte le parti delle conferme di quest’idea. Vi è sempre un nucleo visibile, nella direzione del quale le stelle sembrano precipitarsi; nè questi nuclei possono essere presi per semplici fenomeni di prospettiva — i gruppi sono realmente più densi vicino al centro, più sparsi nelle regioni più lontane. In una parola noi vediamo ogni cosa come la vedremmo se avesse luogo un avvicinamento; ma in generale si può dire, quando guardiamo questi gruppi, che possiamo accettare interamente l'idea di»» movimento orbitale attorno ad un centro, ammettendo soltanto la possibile esistenza nei lontani domini dello spazio, di leggi dinamiche delle quali noi non abbiamo conoscenza. Tuttavia per parte di Herschel vi è evidentemente una riluttanza a considerare la nebulosa come in « una condizione di progressivo avvicinamento ». Ma se i fatti — se anche le apparenze giustificano questa supposizione, perchè, si può ben domandare, egli non è inclinato ad ammetterlo j Semplicemente per un pregiudizio, puramente perchè questa supposizione è in lotta con una opinione preconcetta e assolutamente infondata — quella cioè della perpetuità e dell’eterna stabilità dell’Universo.