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EUREKA 65


Un’opinione molto infondata circolava ultimamente nei ritrovi mondani ed anche negli scientifici, l’opinione che la così detta Cosmogonia Nebulare fosse stata rovesciata. Quest’idea è nata dalla relazione delle ultime osservazioni fatte su tutto ciò che fino ad ora è stato chiamato «nebulosa», per mezzo del grande telescopio di Cincinnati e del rinomatissimo istrumento di Lord Rosse. Alcune macchie del firmamento che apparivano, anche ai più potenti dei vecchi telescopi, come nebulosità o nebbie sono state considerate per molto tempo come una confermazione della teoria di Laplace.

Esse venivano considerate come stelle precisamente soggette a quel processo di condensazione che ho tentalo di descrivere. Così si supponeva che noi «avessimo una prova oculare» — una prova che per il metodo è sempre stata trovata molto discutibile — della verità dell’ipotesi, e, sebbene alcuni perfezionamenti telescopici ci permettessero di quando in quando di osservare or qua or là che una macchia, che noi avevamo classificato fra le nebulose, non era realmente che un gruppo di stelle il cui carattere nebulare derivava solamente dalla sua immensa distanza, pure si credeva che non vi fosse nessun dubbio relativamente alla nebulosità positiva di altre numerose masse, vere fortezze dei nebulisti, le quali sfidano qualunque sforzo di segregazione. Di queste ultime la più interessante era la grande nebulosa nella costellazione di Orione, ma questa, come innumerevoli altre impropriamente chiamate «nebulose», quando fu osservata per mezzo dei magnifici telescopi moderni si spiegò in una semplice collezione di stelle. Ora questo fatto è stato generalmente accettato come concludente contro l’Ipotesi nebulare di Laplace, ed all’annunzio delle scoperte in questione il più entusiastico difensore e il più eloquente popolarizzatore della teoria, il dottor Nichol. arrivò fino ad «ammettere la necessità di abbandonare» un’idea che aveva formato il materiale del suo più lodevole libro1.

Molti dei miei lettori inclineranno, senza dubbio, a dire che il risultato di queste nuove investigazioni ha, almeno,

  1. “Prospetti dell’Architettura dei Cieli.„ Una lettera attribuita al dottor Nichol, che scriveva a un amico in America, fece il giro dei nostri giornali, credo circa due anni fa, ammettendo “la necessità„ alla quale ho fatto allusione. In una letttera susseguente pare tuttavia che il dottor Nichol abbia trionfato di questa necessità, e non rinunzi interamente alla teoria, sebbene sembra ch’egli affetti di burlarsi di essa considerandola come “una semplice ipotesi„ Che altro era dunque la legge di Gravitazione prima degli esperimenti di Maskelyne? e chi metteva in dubbio questa legge anche allora?