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al bene1, in tutte le divenenti cose l’operò egli medesimo.

E però giova sceverare due specie di cagioni, l’una necessaria, l’altra divina; e la divina è a cercare di ogni cosa, perchè si abbia vita lieta, quanto natura nostra può avere; e la necessaria, a cagione della divina: ponendo mente che senza quella non si può nè anche intendere questa da sè sola, nè avere concetto alcuno di lei, nè partecipare di lei per alcuno modo.

XXXI.

Dacchè queste due specie di cause, sovra le quali è a tessere l’altro ragionamento, cosí stanno dinanzi a noi, come apparecchiata materia sta dinanzi a fabbri; di nuovo cominciamo da capo, là tornando ratto di dove per venire in qua ci movemmo; e ingegniamoci di trarre il ragionamento a conclusione consentevole con ciò che detto è innanzi.

Adunque a principio disordinate essendo coteste cose, Iddio tanta commisuranza pose in ciascuna in verso di sè medesima e delle altre, per quanto ella avea in sè di potenza: perciocchè allora niuna cosa era commisurata, salvo se a caso, e universalmente niuna di quelle cose degna era di essere nominata, le quali presentemente hanno nome, come fuoco e acqua o alt

  1. Bene è a Necessità, come fine è a forza.