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tale anima, ma sì piaceri grandissimi: e ciò assai chiaro si vede negli odori soavi. Ma quelle parti che si alterano tutte a una fiata, e che ritornano a fatica e a poco a poco in loro essere, secondochè si mostra ne’ bruciamenti e tagli del corpo, adoperano il contrario di ciò che detto è innanzi.

XXVIII.

Sono quasi dette oramai le passioni comuni a tutto il corpo, e i nomi delle cagioni loro. Procuriamo di dire presentemente, se pure possiamo, delle passioni che avvengono in parti speciali del corpo, e delle cagioni che le fanno. In prima è da chiarire il più che si possa quello che abbiamo tralasciato innanzi, favellando de’ succhi, cioè la maniera loro propria di passionare la lingua. Egli è palese che questa passione fatta da loro, come le altre molte, è per alcuni congregamenti e discernimenti; e oltre a ciò, più che nelle altre, è singolarmente per asprezza e politezza. Perocchè, quando parti terrestri, miste a molli e delicate parti della lingua e sciolte, entrano e attorniano le picciole vene della medesima lingua, le quali come messaggeri suoi si distendono insino al cuore, allora costringono queste picciole vene e le seccano: e se elle sono molto aspre, paiono acerbe; se poco, brusche. E fra esse parti terrestri e sciolte quelle che tergon la lingua di ciò che l’appanni, e fanno ciò senza modo sì che la disfiorano e mangiano,