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opinione accompagnata col senso; e che ci è da ultimo una terza specie, lo spazio, da corruzione securo, che a tutto ciò che ha generazione dà stanza, che apprendesi senza il senso, per mezzo d’una cotal bastarda ragione, credibile a mala pena: al quale riguardando, noi sogniamo, e diciamo ch’egli è necessario che ogni ente sia in alcuno luogo e occupi alcuno spazio, e che ciò che non è in terra nè in cielo, è un nulla. E poi, a cagion di cotesto sognare, anco svegliati, i detti pensieri e i fratelli loro siamo sciocchi a sceverarli da quelli che si convengono alla natura vigile, che è ente schietto; e sciocchi siamo a dire il vero: cioè, che il simulacro, da poi che quello per lo quale fu generato non gli si appartiene, ed esso simulacro muovesi come fantasma di un altro e diverso è da quello, perciò conviene che similmente si generi in alcun altro diverso perchè egli si appoggi all’essere in alcun modo; ovvero convien che sia proprio un nulla. Ma all’ente verace soccorre con sollecitudine la verace ragione, la quale dice, che insino a tanto che una cosa è una cosa, e un’altra è un’altra, niuna delle due non può generarsi nell’altra giammai, e insieme essere uno e due<ref>Cioè insino a che l’idea è una essenzialmente, e lo