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di ciascuno e di tutti si dee nominare la perpetuamente rigirantesi e simile parvenza, chiamandola Cotale. E però dovunque apparisca la parvenza Fuoco, ella è a nominare Cotale; e così si dica simigliantemente di tutto ciò che ha generazione. Ma a quello, dove ogni volta le parvenze mentovate appaiono nascendo e d’onde isvaniscono novamente, solo a quello si conviene il nome di Questo e Cotesto; checchè poi è così, e così, come caldo, bianco, e i contrarii loro o ciò che nasce di loro, non gli si conviene. Ma di ciò procuriamo di parlar di nuovo più chiaramente.

Ecco, poniamo che alcuno, pigliato oro, da quello cavi figure d’ogni ragione, senza restar mai del trasfigurare ciascuna in tutte; mostrando alcuno una figura, e domandando, che è? per certo egli è molto sicuro rispondere in questa forma: È oro. Il triangolo e qualunque figura ivi si generasse, non sono da nominare così come fossero enti; imperocchè, pria che fatte, elle sono disfatte: e se egli volesse ricevere a fidanza la risposta che son Cotali, si ha a stare contenti1. Il medesimo ragionamento vale per la natura la quale accoglie in sè tutti i corpi; ella è a dire che è la medesima eternamente, perocchè ella niente mai non esce di sua potenza, accogliendo sempre tutte le cose e per niuno modo mai

  1. Per esempio Cotale triangolo è, e non già Questo triangolo è: perocchè così tu non lo mostri com’ente; ma sibbene come fantasma fuggevole, che rende imperfettamente l’idea sua.