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e di là si leva, e manda il lume del destro lato dell’obbietto verso al lato manco del lume dell’occhio, e quello del manco a quello del destro. Un cotale specchio, colcato secondo la lunghezza della faccia, fa sì che paia riversata ogni cosa, mandando il di giù del lume dell’obbietto verso il di su del lume della vista, e il di su verso il di giù.

Tutte queste sono cagioni ausiliarie, delle quali giovasi Iddio come di ministre per recar quanto si può ad atto l’idea del bonissimo. I più son di opinione che elle non siano cagioni ausiliarie, ma sì bene cagioni schiette di tutte le cose; da poi ch’elle raffreddano e scaldano, densano e spargono, e altri effetti operano simiglianti a questi. Ma non possono elle aver ragion nè intelligenza a cosa niuna, imperocchè l’anima s’ha a dire che è degli enti quello al quale solo convien possedere intelligenza, ed ella è invisibile; ma fuoco, acqua, aria, terra sono tutti corpi che si vedono.

Ora, colui che ha amore alla mente e alla scienza, dee primieramente cercare le cagioni prime, cioè quelle di natura intellettuale, e poi le seconde, cioè quelle che si generano da cose, le quali, da altre mosse, di necessità altre muovono alla loro volta. E così conviene fare anche a noi, cioè dire di tutt’e due le specie di cagioni