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A VITO FORNARI.


È quel Timeo che io v’intitolai son molti anni, e che, rifatto tutto quanto, intitolo novamente a voi. L’ho rifatto, perchè mi doleva lasciare un libro molto imperfetto, come mi è parso dopo; e perchè un volgarizzamento di uno scrittore come è Platone, i concetti del quale prendono valore dalla forma, che è, come dice ogni commentatore suo, onesta, viva, snella, pieghevole, bellissima, se non risente della gentilezza di lui, riesce la piú fastidiosa cosa del mondo. E messomi a questa fatica ho ripensato a voi, per le medesime ragioni ch’io dissi altra volta: prima, perchè io vi voleva e voglio un gran bene, del quale voi mi rendete cambio, volendomene anche voi molto; poi perchè voi ritraete di lui nell’abito di dare a concetti sottili pienezza e colore, nella purezza e chiarità delle immagini, e nella compostezza, e nella misura, e nella potenza trovativa e organativa specialmente, onde par che pen-