Pagina:Platone - Il Timeo e l'Eutifrone, Acri, 1889.djvu/44

eterni, i quali roteando in una medesima forma e in uno medesimo luogo, cosí si rimangono eternalmente: ma quegli altri, rivolventisi, vagabili, generati sono cosí come detto è di sopra. La terra, nostra nutrice, arrotolata intorno all’asse che è disteso per l’universo, egli ordinò guardiana e artefice della notte e del giorno; la quale è la piú venerabile e antica di quanti Iddii generati fossero in cielo.

A dire poi le danze di cotali astri, gli scontramenti loro, il rotare dei cerchi e il loro muovere innanzi; e nei congiugnimenti quali Iddii siano accosto, quali a dirimpetto; e come e quando e dietro o innanzi a quali si celino a noi e infra loro; e come novamente apparendo annunzino futuri danni, mettendo grande paura, a coloro che sono adatti a far le ragioni; a dire ciò, non essendo alcun simulacro di essi astri avanti agli occhi, sarebbe vana fatica. Ma stiamo contenti alle cose che sono dette, e facciamo qua fine al nostro parlare sovra la natura degl’Iddii visibili e generati.

XIII.

Dire poi e sapere la generazione degli altri Demoni, ella è cosa piú che da noi; ed è a credere a coloro che di ciò han favellato innanzi, discendendo quelli da Iddii e bene conoscendo i parenti proprii. Adunque non si può non credere a figliuoli d’Iddii, poniamo che parlino senza prove verosimili o vere; e noi, seguitando la legge, crediamo pure, dacchè dicono di contar fatti di