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La mondana fabbrica ricevette in sè tutto quanto ciascuno dei quattro corpi sopradetti; imperocchè Iddio compose il mondo di tutto il fuoco e acqua e aria e terra, non lasciando fuori niuna parte o valore di niuno di quelli. In prima, perchè il mondo fosse, quanto poteva, animale perfetto, e di perfette parti; e, oltre a ciò, perchè fosse uno, non essendo lasciata materia donde generare si potesse un altro simigliante: e poi ancora perchè egli fosse senza morte e vecchiezza; avvisando bene Iddio, che il caldo, il freddo e tutte l’altre cose che hanno forte possanza, stando di fuori ai corpi e quelli fuori di tempo assalendo, li sciolgono, e, inducendo morte e vecchiezza, sì li fanno venire a corruzione. Per tal cagione e ragione Iddio lo fe’ uno e tutto, compiuto e di compiute parti, e perpetuamente sano e giovine; e diedegli figura alla natura di lui assai convenevole. E da poi che all’animale deputato a raccogliere dentro sè tutti gli altri animali quella figura si conveniva, la quale dentro sè raccoglie tutte le figure; per questo lo torniò in forma di sfera, il mezzo da ogni parte rimoto dagli estremi egualmente, dandogli di tutte le figure quella più perfetta e simigliante più a sè medesima, giudicando più bello infinite volte ciò che simile è, che ciò che è dissimile. E liscio lo fe’ studiosamente di fuori tutto intorno, per molte ragioni: perocchè niente avea bisogno di occhi, chè non era rimasta fuori niuna cosa a vedere; nè di orecchi, chè nè anco rimasta era fuori cosa niuna a udire; e non era nè anche aria d’attorno, sì che bisogno avesse di respirare;