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Eutifrone. Altro! dovunque, ancora qui in tribunale: anzi sono i più birbanti quelli che ne dicono e fanno d’ogni colore tanto per iscansare la pena.
Socrate. Ma ne convengon essi delle birbonate?, e, convenendone, han la faccia di dire che non le han da scontare?
Eutifrone. No, no!
Socrate. Per tanto non è vero che ne dicano e ne faccian d’ogni colore, perchè non ardiscono far quistione, che, se han commesso male, non l’hanno a scontare, ma dicono solo che male non ne han commesso. È vero?
Eutifrone. Vero.
Socrate. Dunque, quanto al doversi punire chi commette male non ci disputano su, ma solo disputano di chi commette il male, come e quando.
Eutifrone. Dici vero.
Socrate. Or il caso degl’Iddii è proprio questo, se, come di’ tu, s’azzuffano e si rampognano l’uno coll’altro d’aver fatto ingiustizie; perchè, quanto all’altra cosa, non c’è né Dio né uomo che ardisca dire che non si dee castigare un che commette male.
Eutifrone. Qui hai ragione, Socrate, e il nodo sta qui, proprio.
Socrate. Ma se disputano, disputano dei fatti e Dii e uomini (se pur disputano gl’Iddii), in quanto che gli uni li giudicano giusti, gli altri iniqui. Non è così?
Eutifrone. Così.