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siero non si siano avveduti ch’io, per amore degli uomini, butto con ogni persona lì per lì quel che so, non pure senza paga, ma offerendomi da me a chi mi voglia stare a sentire. Dunque torno a dirti che se, come conti di te, avessero anche di me a far le risate, poco male sarebbe a passarcela in tribunale ridendo e burlando; ma se fan per davvero, niuno, salvo che voialtri indovini, sa dove la anderà a finire.
Eutifrone. Non ne sarà nulla, via; sta’ allegro: e poi di certo tu nella tua lite ci metterai tutta l’anima, come io farò nella mia.
IV.
Socrate. Oh, ve’, hai lite anche tu? ti difendi o accusi? fuggi o insegui?
Eutifrone. Inseguo.
Socrate. Chi?
Eutifrone. Uno che a inseguirlo io ci fo figura di matto.
Socrate. O che tu insegui un che vola?
Eutifrone. Ce ne vuole a volare! è tanto vecchio!
Socrate. Chi è?
Eutifrone. Mio padre.
Socrate. Tuo padre! o uomo dabbene!
Eutifrone. Per l’appunto.
Socrate. Qual è il delitto, quale l’accusa?
Eutifrone. Omicidio.