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a Luigi Acri.

sacerdote.

questo sia a te segno
del dolore che io sentii,
o fratello mio,
per la tua dipartita:
quantunque a te,
schivo, solitario, verso te medesimo rigido,
travagliato dagli irrequieti nervi
e dal non soddisfatto desiderio di conoscenza,
fosse in tutta tua vita
solo dì di riposo
quello di tua morte.