Pagina:Platone - Il Timeo e l'Eutifrone, Acri, 1889.djvu/135

ostriche e di tutti gli animali acquatici, ai quali toccarono in sorte le estreme abitazioni in pena della estrema loro ignoranza. In siffatto modo e allora e presentemente si mutan tutti gli animali gli uni negli altri; e si fa il mutamento secondo ch’eglino perdono o acquistano intendimento o stoltizia.

Diciamo oggimai che finito è il ragionamento nostro su l’universo: imperocchè avendo questo mondo ricevuto mortali animali e immortali, ed essendo compiuto, sì egli divenne visibile animale che accoglie in sè tutt’i visibili animali; sensibile Iddio, immagine dell’intelligibile Iddio; grandissimo e bonissimo; bellissimo e perfettissimo; quest’uno cielo unigenito.