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XL.

La terza specie di morbi è a reputare che ella venga da tre cagioni, cioè alcuni da aria, alcuni da flemma, e altri da bile. Imperocchè, quando turato è dagl’iscorrenti umori il polmone, ch’è dispensatore degli spiriti al corpo, e non dà sgomberati i passaggi all’aria, allora qua non penetrando niente aria, là entrando entro piú copiosa ch’e’ non sia di bisogno, sí ne vien che le parti non respiranti illaidiscano; e là dov’entra copiosamente, ella sforza le vene e storcele, dissolvendo il corpo sí ch’ella rimane chiusa dal diaframma nel mezzo del corpo: e di queste cagioni si fanno innumerabili morbi, dolorosi, con abbondante sudore. Molte volte in quello che la carne si sfittisce nel corpo nascendo quivi entro aria, e non potendo uscire, le medesime doglie ella arreca, che l’aria veniente di fuori: acerbissime quando spandendosi attorno de’ nervi e delle prossime venuzze, i tendini e gli attegnentisi nervi enfiando, distendeli all’indietro: i quali morbi tetani e opistotoni furono chiamati a cagion dell’istesso distendimento. E anco è malagevole la medicina loro; imperocchè specialmente febbri sopravvenienti sciolgono cotali morbi. Maligna è la flemma bianca, per la richiusa aria delle bolle; men maligna poi è se l’aria ha fiatamento fuori per il corpo. Nientedimeno ella macola il corpo di vitiligine bianca, e fa altri morbi simili a questi. Mischiata poi la detta flemma a nera b