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delle dette sostanze, per lo più è sanità; se contrariamente, morbi. Imperocchè, quando la carne dissolvendosi avventa la dissoluzione sua per entro alle vene, allora, in esse vene insieme ad aria scorrendo molto sangue e diverso, e svariato di colori e amarezze e anco di sapori acidi e salsi, ella genera bile e sieri e flemme di ogni specie. Perocchè perversamente generati tutti codesti umori, e corrotti, in prima essi corrompono il sangue medesimo; e ancora, non porgendo essi nutrimento niuno al corpo, si rigirano per le vene non serbando l’ordine delle naturali circulazioni, inimici fra lor medesimi, non si prestando servigio che sia uno all’altro, e infesti alle parti del corpo sode e tuttavia perseveranti nel loro luogo, guastandole e infracidandole. E se la infracidata carne è vecchissima, perocchè è scocevole per la vecchia arsione, fassi nera; e, perocchè tutta mangiata1 essendo amara, fastidiosa è a ogni parte del corpo non per anco corrotta. E talfiata ha sapore acido quel color nero, in cambio dell’amarezza; e, assottigliandosi più l’amaro, a volte l’amarezza si tinge di sangue, e però ha colore un po’ rosso; e, mescendovisi il nero, ha color del verde. Si mischia ancora

  1. Per effetto dell’affiammamento.