Pagina:Platone - Il Timeo e l'Eutifrone, Acri, 1889.djvu/110

l’altro a costa alle arterie giù dentro del ventre. E spartito l’altro cestello, l’una e l’altra parte così messe per entro i canali del naso, che comunicassero col cestello detto innanzi; acciocchè quando la bocca di quel cestello, la quale riesce alla bocca, si turasse, passassero per cotesto altro cestello delle narici tutte le reme eziandio che aveano a passare per quello.

Nell’altro interno della nassa irretisce tutto il nostro corpo, quanto esso è cavo. E tutto questo interno della nassa quando fe’ insieme scorrere innanzi mollemente per entro i cestelli, da poi ch’erano aria, e quando riscorrere questi indietro. E fece ancora che la nassa, essendo il corpo raro, ondeggiando, entrasse in quello e novamente ne uscisse; e che i raggi di fuoco intessuti in ogni parte per lo suo interno accompagnassero l’aria al suo entrar dentro e all’uscire, e che mai non avesse questo a cessare, in sino a tanto che dura il mortale animale: alla quale operazione diciamo