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quivi le fermò; e in sul principio, in quello che distribuiva le cose, in tante e cotali forme figurò la midolla, quante e quali facea mestieri che ella ne avesse. E quella parte di midolla, la quale così come se un campo ella fosse accoglier dovea entro di sè il divino seme, fe’ tutta ritonda, e le pose nome di encefalo, cioè di midolla serbata entro il capo; imperocchè, compiuto ciascun animale, il capo avea a esser vasello deputato a riceverla. La midolla poi che avea ad accoglier l’altra parte dell’anima, quella ch’è mortale, distinse in figure tonde e lunghe, e le chiamò tutte midolla; e da essa gittò, così come da ancore, i ligami di tutta l’anima, e attorno a essa fabbricò tutto il nostro corpo, poi che le ebbe fatto un coprimento di osso. E fa l’osso così: vagliato pura terra e polita, mischiala con midolla e la intenerisce; dopo ciò la pone a fuoco; e poi tuffala in acqua; poi novamente a fuoco, e novamente in acqua; e così traslatandola molte volte da fuoco in acqua, e da acqua in fuoco, la fe’ tale, che stemperar non la possa niuno dei due. E Iddio, giovandosi di questa materia, tornisce attorno al cerebro una sfera di osso, nella quale lasciò uno stretto forame: e poi intorno alla midolla cervicale e dorsale distese le vertebre, fabbricandole della medesima materia; e distesele