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sti potuto dirne quello che or ora hai detto di lui? dire che esso è un male dell'amato e dell'amante, o poi un'altra volta ch'esso è il massimo bene?
Socr. Tu parli a meraviglia; ma dimmi ancor questo, che io per ragione del mio entusiasmo ho dimenticato; se io nel principio del discorso ho definito l'amore.
Fed. In fede di Giove non si potrebbe dire in che bella maniera l'hai tu fatto.
Socr. Oh! non vieni a dire con ciò che siano più valenti nell'arte de' discorsi le Ninfe di Acheloo e Pane figlio di Ermete, più di Lisia figlio di Cefalo? E se io non erro, Lisia nel cominciare che ha fatto il discorso sull'amore ci sforzò a comprendere l'amore come egli ha voluto, e ordinando a questo scopo il resto del suo discorso lo ha condotto a fine. Vuoi tu che rileggiamo da capo l'esordio?
Fed. Se così ti pare; ma io ti dico che non ci è quello che tu cerchi.
Socr. Leggi, affinchè io l'oda.
Fed. — Informato di fatti i miei, tu hai udito quali cose praticando io credo che ne debba venir bene ad entrambi noi. Io credo che tu non mi debba ricusare ciò ch'io domando assegnandomi per tua ragione che io non sono tuo amante, perchè gli amanti quando