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20. pag. 21. Il soprannome ligie dato alla muse vuol dir canore, melodiose; ma questa stessa denominazione avrebbe potuto derivare dal nome di un popolo assai dato alla musica, i Ligii antenati de’ Liguri. In alcuni luoghi ho creduto necessario, senz’altro, di aggiungere la parola greca in parentesi come alla pag. 23. e 36.
21. pag. 30. È verso di Platone.
22. pag. 31. Filosofo familiare di Cebete mentovato nel Critone e nel Fedone. Era uno de’ discepoli di Platone che non fecero scuola, come Critone e Glicone.
23. pag. 32. Ibico di Reggio poeta che visse al tempo di Stesicoro. Celebrato pel fuoco delle sue poesie.
24. pag. 33. Di questo fatto di Stesicoro poeta d’Imera puoi veder memoria nell’Encomio di Elena scritto da Isocrate.
25. pag. 52. Versi che alcuni vogliono degli Omeridi, alcuni altri che sieno fatti da Platone stesso.
26. pag 63. Molte interpretazioni hanno voluto dare i commentatori a questo luogo: l’autore riporta questo detto del braccio del Nilo che per ironia era chiamato dolce quando era di grande difficoltà ai naviganti, come ad esempio di quello che dicon gli uomini di stato che amano scrivere orazioni e ne mostrano vergogna.
27. pag. 67. Le cicale erano tenute sacre alle muse e come quelle nate appena, si danno al canto infino che vivono senza pensiero di altro, così il poeta che si lascia trasportare al tutto dalle Muse obbliando ogni cosa.
28. pag. 71. Trasimaco celebre sofista di Calcedonia: sosteneva che tutto quello è giusto che conviene al più forte. Teodoro di Bisanzio altro sofista mentovato da Aristotile e Cicerone.
29. pag. 72. Vuol dire Zenone di Elea.
31. pag. 76. Questi versi sono attribuiti a Cleobulo sulla fede di Diogene Laerzio.
32. pag. 83. E verso di Omero dall’Odissea V 183. VIII 28.
33. Tisia anche Siciliano fondatore insieme con Corace della scuola oratoria dalla quale uscì Gorgia.
34. Eveno celebre sofista e poeta che vogliono avesse insegnato a Socrate la poetica, nominato nell’Apologia e nel Fedone.
35. pag. 84. di Prodico sofista che fu Maestro di Socrate, Euripi-