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pronunziato in versi o in prosa sia da creder cosa degna di molta importanza, come quei pezzi cuciti insieme senza discernimento e dottrina, che si recitano per ragion di piacere e non di persuadere, e che nel fatto i migliori discorsi scritti servono di ricordo a chi sa; un uomo dico il quale credesse che ne'discorsi insegnativi, che si pronunziano per ammaestramento, e che veramente si scrivono nell'anima, intorno al giusto ed al bello ed al bene, solo in questi discorsi si debba trovar lucidezza perfezione e gravità, e questi discorsi debbano esser chiamati figli legittimi del padre, in primo luogo quelli che sorgono da lui stesso per invenzione propria, e poi quelli che sono figli e fratelli dei primi e sono sorti nelle anime altrui ed hanno vita degna della loro origine, e che degli altri discorsi non facesse conto nessuno.
Fed. In verità ti dico che io desidero e faccio voti di somigliare a quest'uomo.
Socr. Ecco dunque che noi ci siamo tanto o quanto intrattenuti piacevolmente sull'arte del parlare; e tu ora va a dire a Lisia che noi, discesi nel fonte delle ninfe e nella dimora delle muse, abbiamo uditi certi discorsi i quali ci hanno comandato di dire a Lisia o chiunque altro compone orazioni, ad Omero o chiunque altro fa poesia per accompagnamento di musica