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70 CANTI POPOLARI


preteso luogo di pena pe’ malfattori1; e se si dicesse che lì i carcerati ci stavano non molto a disagio direbbesi poco, giacchè v’ha chi afferma che ci stessero anche comodamente. Una buona vecchierella, deplorando un giorno la trista ventura toccata a suo marito, forte rammaricavasi che l’antica Vicaria fosse stata convertita in altro stabilimento. — "Quello sì era carcere, dicevami essa, nel quale si stava come a casa nostra: io lo vedevo ogni giorno quella buon’anima di Turiddu2, e non solo lo vedevo e gli parlavo, ma anche me lo baciavo e me lo stringevo al petto. Io me ne ricorderò sempre di quei giorni che stavo con lui! Poi lo condussero in quella Vicaria nuova laggiù, dove ora che ci son venuti questi Piemontesi3 hanno proibito perfino di cantare...,,. La semplicetta di quella donna non aveva il più gran torto, che, per vero dire, dalle antiche alle attuali prigioni un gran divario ci corre, quello essendo luogo di reclusione, questo di pena; là bische, canti e sollazzi per quanto l’animo non sempre quieto il comportasse, qua "sospiri, pianti ed alti

  1. Pochi ricorderanno come questo palazzo delle Finanze qualche secolo addietro fosse stato fatto solo per sede de' tribunali e degli archivi rispettivi. Aggiungo qui che il nome di Vicaria fu ad essi tribunali dato perchè esercenti la potestà vicaria del re come in Napoli così in Palermo. Quando il Palazzo dell’inquisizione, nella Piazza Marina, fu convertito in fòro, il titolo di Vicaria rimase all’antica fabbrica, nella quale i delinquenti furono trasportati: ed oggi volendosi nominare un carcere non si fa altrimenti che dicendo Vicaria.
  2. Turi, Turiddu, Turidduzzu, Totò, Salvatore.
  3. È inutile il dire che il popolo nostro chiama Piemontesi gli Italiani d’ogni provincia, che non sieno di Sicilia o del Napoletano.