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STUDIO CRITICO SUI CANTI POPOLARI 65


non potè accompagnare l'amor suo, nè baciarlo pria che si partisse, nè dargli un contrassegno del fuoco che la brucia dentro. E sì che non è leggiero tormento quello di non sapere scrivere un foglio, messaggiero fedele d’amore. Chi sa quanto disacerberebbe esso le affannose cure d’entrambi, e come al fidanzato ricorderebbe, un essere infelice, vittima della cieca sorte, sospirare e vivere per lui, per lui solo! Grazie a quel foglio, si eviterebbero nuovi amori, che nel caro lontano sarebbero delitto. Povera illusa! “Lontan dagli occhi, lontan dal cuore„: dissero i nostri vecchi; e colla lontananza, che “ogni gran piaga sana„ cominciano ad intiepidire gli animi, ad impallidire, a dileguarsi lentamente le immagini adorate degli amanti. Non è difficile che l’uomo, per sua natura inchinevole a far conquiste di amore, onde l’epiteto di cacciatore affibbiatogli dalla sapienza popolare siciliana (L'omu è cacciaturi), cerchi passatempo in altra donna; ma la donna è come il bambino alla fiera, che quando abbia veduto un nuovo balocco, dimentica per esso il precedente già visto o posseduto. Per mala ventura però coll'obliare il vero amante per aggiustar fede al primo che le faccia mille simulate profferte d’amore, ella può rimaner senza dell’uno e dell’altro.

Quindi altri e non men vivi lamenti; tutta la colpa della propria volubilità si fa ricadere sul tradimento dell’uomo, il quale pregasi il cielo venga severamente punito. Lo amante, non curando nulla le imprecazioni, predica ai quattro venti, essere stato ingiustamente tradito da una donna, egli che pur di ottenerla avea