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54 CANTI POPOLARI


nioso, lento, con misurate cadenze. V’ha un cuore dove trova un’eco pietosa, e che volentieri replicherebbe a sua volta, ma i rigori ond’esso è tenuto lo costringono a tacere. Tace la giovinetta, e dal letto, che nega alle tremanti membra il desiato riposo, ascolta:

Vui, chi durmiti ’ntra ssu1 lettu letu,
Pirchì ’un pinsati a mia lu sfortunatu?
L’acqua chi curri a lu ciumi d’Oretu
Su’2 li lagrimi mei ch’haju jittatu.

Inutile! Nè per lagrime, nè per preghiere, nè per lamenti ch'egli faccia, essa si moverà a rispondergli; invano egli la proclama dispensatrice di grazie e di bellezze; invano le fa presenti i pericoli a’ quali lo espongono le minacce, i sospetti del fratello di lei, che vuol metter fine a questa corrispondenza non consentita da’ genitori e dal decoro delia famiglia: il cuore di lei è nella dura necessità di rimaner sordo. Eppure, che cosa le si domanda di più che un sì o un no risoluto? Ma il no chiamerebbe da lungi la vendetta sopra chi osasse rapire allo sposo la donna de’ suoi pensieri, la quale di tanto rifiuto dovrebbe cercare ammenda in una perpetua verginità.

Questa dichiarazione è uno degli usi caratteristici dell’amor siciliano. L’assentimento per parte della giovane si supplica a inani giunte; ed ottenuto, è conforto all’anima, salute al corpo, vita alla morte stessa. Contento al poco, lo amante non guarda più che la sua

  1. 1 Ssu, aferesi di chissu, codesto.
  2. Su’ o sunnu, sono.