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DI CARNALIVARI 1 CARNESGIALATE 2. 716. E di lu mari! Principaleddu mio di lu me cori, Vi vogghiu beni assai particulari. Io su’ lu servii, e vu’ lu me patruni: 1 II lettore che vorrá un’intiera carnescialata, potrá trovarla nel voi. I dei miei Usi e Costumi. ("Nota della pres. ediz.J. 2 In Carnevale vanno girando per la cittá varie maschere di Pul- cinella, tutte in brigata, quale con uno e quale con altro strumento. Si fermano innanzi ad un conoscente od amico, e gli cantano queste ed altre simili canzoni, che talvolta essi stessi improvvisano sopra luogo adattandole alla persona ed alla circostanza. Ne hanno per pa- nettieri, per pizzicagnoli, per fruttivendoli, per osti, affine di rice- verne un premio in pane, salame, frutta, vino ecc. È una vera que- stua con chitarre, nacchere, colascioni, e tale da permettere verso sera una buona ribotta all’osteria. Bellissime erano un tempo queste colascionate quando le maschere rappresentavano varie scene della vita. Una ne ricordo fanciullo, che figurava una barca con entrovi pescatori, i quali con canne e fiocine pescavano ed arraffavano, na- vigando sopra terra, quello che meglio poteano, e qua e colá can- tavano e sonavano.