Pagina:Pitrè - Canti popolari siciliani I, 1891.djvu/40

14 CANTI POPOLARI


“Gl’Italiani, secondo lui, come ogni popolo, ebbero un’epoca popolare. Ma a mano a mano che moriva nel popolo il contenuto epico, si obliterava dalla sua memoria anche tutta la parte puramente narrativa dei canti; i brani lirici, invece, che meglio rispondevano alla mutata coscienza nazionale rimasero, si enuclearono, si rimpolparono e divennero tante poesie per sè, e sono quelle che i nostri campagnuoli, i nostri famigliari, noi stessi tuttodì cantarelliamo 1„.

Questa trasformazione epica in lirica si prova da lui col poemetto: Innamoramento di due fedelissimi amanti Paris e Vienna, composto in ottava rima dal Pastore Poeta e nuovamente corretto, di cui le ottave trentesima e trentanovesima del quinto canto trovano riscontro trasfigurato in Toscana.

"Ma le mutazioni di forma sono nulla accanto alle mutazioni del contenuto; tutto ciò che è locale, personale, determinato, storico, sparisce, si cancella, e lascia libero il campo al puro sentimento, alla passione generalizzata„.

Il poema antico però, dal quale crede l’Imbriani derivi tanta copia di canti moderni “è un ms. conservato nella Biblioteca palermitana, del quale esistono pochi frammenti pubblicati nella prefazione del Vigo„.


    in Napoli, Firenze, Bologna ecc. Il povero Imbriani moriva in Napoli, la notte del 31 Dic. 1885, all’età di 46 anni. Vedi Onoranze a Vitt. Imbriani; Napoli, Morano 1887. (Nota alla presente edizione).

  1. Dell’organismo poetico e della poesia popolare italiana. Sunto delle lezioni dettate ne’ mesi di febbraio e marzo 1866 nella R. Università di Napoli da Vittorio Imbriani, pag. 150 e seg. Napoli 1866.